Cosa sono e a cosa servono le soft skill

Il mondo del lavoro richiede figure sempre più specializzate, con elevate competenze tecnico-specialistiche. Ma esistono delle competenze fondamentali che fanno da collante in tutte le attività, lavorative e non: le soft skill.
Ne hai mai sentito parlare?

Cosa sono e a cosa servono le soft skill

Le soft skill sono competenze basilari, o abilità fondamentali, che possiamo definire come:

Competenze che aiutano gli individui ad adattarsi e ad assumere atteggiamenti positivi in modo da riuscire ad affrontare efficacemente le sfide poste dalla vita professionale e quotidiana.

Non c’è però una definizione univoca accettata universalmente.

A seconda del quadro teorico di riferimento, i ricercatori le chiamano social skill, competenze fondamentali, competenze trasversali, competenze relazionali e sociali, meta-competenze o life skill.

Quest’ultima espressione, competenze per la vita, è quella adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha stilato un suo decalogo al riguardo. 

L’OCSE e l’Unione Europea parlano invece di competenze chiave – rispettivamente di Competenze chiave per una positiva vita attiva e per il buon funzionamento della società e Competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Questa pluralità di denominazioni non cambia però la loro sostanza. E forse la definizione più semplice possiamo farla per differenza: le soft skill sono tutte le abilità che non rientrano nelle hard skill.

Le hard skill sono infatti le competenze tecnico-specialistiche, che dipendono dal bagaglio formativo personale e dalle nostre esperienze pregresse.

Hard skill e soft skill sono quindi complementari, le prime definiscono quanto sappiamo, le seconde invece chi siamo.

Quali sono quindi le soft skill?

Le soft skill includono abilità sociali, comunicative e linguistiche, assertività, comportamenti e atteggiamenti che si manifestano a livello sia personale sia relazionale.

Non esistendo una definizione univoca, non esiste nemmeno un elenco esaustivo di queste competenze fondamentali, ma per farci un’idea possiamo leggere il decalogo delle life skill stilato dall’OMS, costituito da 10 competenze racchiuse in 3 macroaree.

Competenze emotive
  1. Consapevolezza di sé
  2. Gestione delle emozioni
  3. Gestione dello stress
Competenze relazionali
  1. Empatia
  2. Comunicazione efficace
  3. Relazioni efficaci
Competenze cognitive
  1. Risolvere i problemi
  2. Prendere decisioni
  3. Pensiero critico
  4. Pensiero creativo

Anche l’OCSE, che misura i livelli di competenze dei quindicenni di circa 80 Paesi ed economie col suo Programma PISA, utilizza una categorizzazione in base a tre differenti parametri, ma limita l’elenco delle competenze chiave a 9.

Servirsi di strumenti in maniera interattiva
  1. Utilizzare la lingua, i simboli e i testi in maniera interattiva
  2. Utilizzare le conoscenze e le informazioni in maniera interattiva
  3. Utilizzare le nuove tecnologie in maniera interattiva
Interagire in gruppi socialmente eterogenei
  1. Capacità di stabilire buone relazioni con gli altri
  2. Capacità di cooperare
  3. Capacità di gestire e risolvere i conflitti
Agire in modo autonomo
  1. Capacità di agire in un quadro d’insieme, in un contesto ampio
  2. Capacità di definire e realizzare programmi di vita e progetti personali
  3. Capacità di difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogni

Come si acquisiscono queste competenze?

Per acquisire nuove hard skill puoi andare a scuola o iscriverti a dei corsi di formazione.

Per le soft skill il discorso è un po’ diverso, a volte sono potenzialità innate ma che si accrescono e affinano nell’ambiente di vita.

La scuola è sicuramente il laboratorio privilegiato per far emergere e sviluppare le competenze trasversali, ma anche l’esperienza quotidiana è maestra in questo campo.

Questo perché le soft skill si acquisiscono grazie ad esperienze reali e sono frutto del proprio vissuto personale e del background culturale.

Solitamente si è inconsapevoli di come le nostre competenze soft vengono potenziate dalle nostre esperienze personali o dalla scuola.

Ciò che però si può fare consapevolmente è individuare le soft skill necessarie al compito che si intende svolgere, riflettendo su se stessi, mettendosi in discussione e prendendo coscienza delle competenze possedute.

Una volta determinato il tuo livello di competenze, potrai provare a lavorare per colmare eventuali lacune e allenare nuove abilità utili per la tua vita.

L’ultima riga del curriculum

Avrai probabilmente compilato il tuo curriculum vitae in formato europeo: comprende al suo interno una parte in cui è possibile elencare le proprie competenze soft. Questa parte è però alla fine, ma questo ha comunque senso.

Presentarci solo per titoli ed esami non ci rende giustizia, siamo più di un insieme di diplomi e referenze.

Per questo nel curriculum serve anche una parte in cui puoi raccontare come sei, il modo in cui riesci ad adattarti a nuovi contesti, la tua capacità nel relazionarti con gli altri.

L’unione delle nostre competenze chiave e di quelle specialistiche ci presenta come individui a tutto tondo, in grado di affrontare le sfide della vita.


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