Cogliere sfide e opportunità attraverso i dati INVALSI

Nella scuola le disuguaglianze di partenza dovute allo status socioeconomico e culturale sembrano fare fatica ad attenuarsi. Si potrebbe essere indotti a pensare che il sistema scolastico tenda ad essere fermo. Tuttavia, la possibilità di guardare la realtà scolastica attraverso la lente di dati oggettivi, come quelli delle Rilevazioni nazionali INVALSI, ci permette sia di osservare i problemi sia di apprezzarne i cambiamenti in positivo nel corso del tempo. È quanto accade per la dispersione, esplicita e implicita.

Il tempo che i bambini e i ragazzi trascorrono a scuola, in termini di anni e di ore giornaliere, è sicuramente ampio. Malgrado ciò le disuguaglianze di partenza dovute allo status socioeconomico e culturale fanno fatica ad attenuarsi. È quanto abbiamo più volte dovuto constatare alla luce dei risultati di indagini nazionali e internazionali.

Si potrebbe essere indotti a pensare – come spesso spinge a fare il senso comune – che il sistema scolastico sia rimasto fermo. La possibilità di guardare la scuola attraverso la lente di dati oggettivi, come quelli delle Rilevazioni nazionali, ci permette però sia di osservare i problemi in modo granulare, con attenzione alle diverse dimensioni del problema, sia di apprezzarne i cambiamenti in positivo.

È quanto accade per la dispersione scolastica, esplicita e implicita, come è emerso nel corso dei lavori recentemente svolti presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) nel corso del Seminario Il miglioramento dell’offerta formativa: le sfide per il sistema scolastico nell’epoca della transizione tecnologica e demografica per combattere la povertà educativa al quale è intervenuto, tra gli altri relatori, il Presidente dell’INVALSI Roberto Ricci.

Buone notizie

I dati che l’INVALSI ogni anno rileva, così come fanno molti altri sistemi scolastici a livello internazionale, non hanno certo solo una funzione descrittiva ma assumono invece un uso predittivo. Ciò significa che la loro analisi ha un valore strategico non solo per individuare le criticità, ma anche per anticiparle e orientare le azioni possibili e necessarie in modo tempestivo e mirato in relazione alle problematiche emerse.

Come Roberto Ricci ha sottolineato, i risultati positivi che la lotta alla dispersione scolastica ha conseguito, con una apprezzabile riduzione degli abbandoni, non devono indurre a sottovalutare aspetti più sommersi del problema, che i dati delle Rilevazioni annuali mettono invece in luce. È prioritario infatti

non trascurare la dimensione qualitativa dell’apprendimento, introducendo il concetto di dispersione scolastica implicita, riferita alla mancata acquisizione delle competenze fondamentali da parte degli studenti […] Una scuola moderna ha il dovere di portare alla luce tali criticità, per affrontarle attraverso politiche mirate e inclusive.

Sono proprio queste politiche, alle quali l’oggettività dei dati offre strumenti di riflessione fondamentali, ad aver portato a una progressiva diminuzione delle percentuali di studenti dispersi.

Dal 25,1% del 2000 si è passati gradualmente al 9.8% nel 2024, risultato molto vicino al 9% previsto come obiettivo europeo per il 2030.

Se gli sforzi compiuti per abbattere l’abbandono scolastico sono apprezzabili una lettura più granulare dei dati ha messo in luce nel tempo altre sfide da affrontare perché a tutti gli allievi sia garantita un’istruzione equa e inclusiva.

Tra queste la diminuzione dei divari territoriali e delle differenze di genere, due fronti sui quali permangono differenze evidenti che non favoriscono il raggiungimento dell’obiettivo alto dell’equità educativa.

Ma vi è un altro fattore che i dati delle Rilevazioni hanno permesso di mettere a fuoco in modo sempre più nitido, indicandolo come una priorità da affrontare: la dispersione implicita.

Agire in profondità

La dispersione non è solo abbandono, come abbiamo più volte sottolineato. A questa veste più evidente e per questo più nota se affianca un’altra, la dispersione implicita, che impatta sulla dimensione qualitativa dell’apprendimento ed è riferita alla mancata acquisizione da parte dei ragazzi delle competenze fondamentali.

Ciò significa che gli studenti, pur proseguendo nel percorso scolastico e arrivando al diploma, non acquisiscono realmente quelle competenze di base alle quali dovrebbero giungere al termine del percorso scolastico scelto.

Il disagio che porta i ragazzi a un rapporto con lo studio basato sulla sopravvivenza in un ambiente nel quale non si sentono a proprio agio e rispetto al quale sono sostanzialmente disconnessi non riguarda solo gli studenti più fragili.

La dispersione implicita investe infatti anche gli allievi accademicamente eccellenti, che non trovano nella scuola un contesto capace di riconoscere le loro qualità e di stimolarli, agendo così in modo negativo sul loro impegno e la loro motivazione allo studio.

È evidente che un adempimento di fatto formale del percorso formativo non risponde all’obiettività di garantire a tutti gli studenti un’istruzione realmente equa e inclusiva, che promuove la crescita culturale e sociale di ciascuno ed evita che il diritto all’istruzione – sancito peraltro dalla nostra Costituzione – sia un atto formale.

La disponibilità di dati ampia e longitudinale che le Prove annuali permettono di avere attraverso prove oggettive uguali per tutti, mirate a rilevare competenze e non limitate alle conoscenze, è quindi uno strumento chiave imprescindibile per comprendere in modo approfondito ciò che accade nella scuola, per monitorare e verificare l’andamento delle azioni intraprese e delle politiche attuate affinché il rinnovamento del sistema scolastico di cui tutte le parti in causa – politiche, sociali, economiche – segnalano il bisogno sia effettivo e tangibile.

Approfondimenti

Se hai trovato interessante questo contenuto puoi iscriverti alla newsletter mensile di INVALSIopen per ricevere via mail i nostri aggiornamenti.

Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen


Foto di Depositphotos

® INVALSI – Via Ippolito Nievo, 35 – 00153 ROMA – tel. 06 941851 – fax 06 94185215 – c.f. 92000450582 | CookiesPrivacy PolicyPhoto Credits

 

logo PON