Il Gender Gap in Europa e nel mondo

Nella Giornata delle Bambine e delle Ragazze, l’UNICEF ha ricordato i divari ancora presenti tra bambini e adolescenti maschi e femmine nel mondo. Nonostante i progressi raggiunti negli ultimi 10 anni, infatti, molte bambine e ragazze continuano a vedersi negato il diritto all’istruzione, al benessere fisico e mentale e all’accesso al lavoro.

UNICEF ha lanciato un appello per unire le forze a livello globale per supportare la leadership delle ragazze adolescenti in prima linea per il cambiamento e aumentare gli impegni per un’istruzione di qualità e inclusiva.

Secondo i dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite, ben 130 milioni di bambine e ragazze nel mondo tra i 6 e i 17 anni non frequentano la Scuola.

In tutto il mondo, il 24% delle ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni non ha un lavoro, né un’istruzione, né è iscritto a un percorso di formazione (i cosiddetti Neet), con un distacco di ben 11 punti rispetto ai coetanei maschi. Il gender gap si allarga se si considerano i tassi di completamento del percorso scolastico, che sono più bassi per le femmine.

Nei paesi colpiti da conflitti, inoltre, le ragazze hanno probabilità quasi 2,5 volte maggiori di non andare a scuola rispetto alle ragazze che vivono in altri luoghi.

Oggi più di 1,1 miliardi di ragazze di età inferiore ai 18 anni sono pronte a prendere possesso del proprio futuro. Investire su queste ragazze, sulla loro salute, istruzione e sicurezza, consentirà loro di costruirsi una vita migliore e di creare un mondo più pacifico e prospero per tutti noi.

Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia

La situazione in Europa e in Italia

La disparità di genere è confermata a livello europeo dai più recenti dati Eurostat: nel 2021 il 14,5% delle ragazze e delle giovani donne di età compresa tra i 15 e i 29 anni erano classificate come Neet contro l’11,8% degli uomini.

Una situazione legata alle convenzioni sociali che vedono la donna rivestire un ruolo più casalingo, di cura della casa e dei figli, senza contare la tendenza nel mercato del lavoro a privilegiare l’assunzione di giovani uomini rispetto alle giovani donne. 

Anche in Europa, la quota di giovani donne (15-29 anni) Neet inoccupate, che non cercano attivamente un lavoro, è più elevata (10,2%) rispetto alla componente maschile (6,3%), con un gap medio di circa 4 punti percentuali che in alcuni Paesi supera il 10%.

L’Italia rispecchia la stessa tendenza, rendendo il fenomeno prevalentemente femminile: nel 2021, secondo il Rapporto BES 2022 di Istat, una ragazza su 4 tra i 15 e i 29 anni non ha studiato e non ha lavorato.

Il divario di genere a Scuola

Le ragazze che stanno seguendo un percorso scolastico, invece, si trovano a dover fare i conti con stereotipi di genere e sessismo. Secondo un altro recente rapporto dell’UNICEF (Solving the equation: helping girls and boys learn mathematics), in oltre 100 Paesi e territori del mondo le studentesse sarebbero indietro rispetto agli studenti nell’acquisizione delle competenze matematiche e questi ultimi avrebbero probabilità fino a 1,3 volte maggiori di ottenerle.

Una tendenza che, in Italia, è stata confermata dai risultati delle Prove INVALSI 2022: in tutti i gradi scolastici analizzati nelle Rilevazioni le ragazze hanno ottenuto risultati peggiori nelle Prove di Matematica rispetto ai ragazzi.

Alla base di questa discrepanza, secondo il rapporto UNICEF, potrebbero esserci norme di genere e stereotipi negativi sulla incapacità delle ragazze di comprendere le materie scientifiche. Pregiudizi che si rifletterebbero sulla fiducia delle ragazze in se stesse, rendendole inclini al fallimento.

I traguardi finora raggiunti

Nonostante il gender gap nella scolarizzazione sia ancora presente, il numero totale di bambine non scolarizzate è oggi inferiore a quello del 2012 e il divario di genere nell’alfabetizzazione dei giovani si è ridotto a livello globale.

Vediamo insieme qualche confortante numero:

  • tra il 1998 e il 2017, il numero di ragazze che non accedono a scuola è sceso del 37,5%
  • tra il 1995 e il 2016, il numero di ragazze 15-24 anni analfabete è diminuito del 42%

I progressi ci sono, ma la strada è ancora lunga per le bambine e per le ragazze di tutto il mondo, che continuano ad avere minori possibilità di accesso all’istruzione e al mondo del lavoro, godendo complessivamente di meno opportunità e risorse rispetto ai coetanei maschi.

Un divario da colmare con tutte le forze, per renderle protagoniste di un cambiamento globale necessario e stringente, contro ogni stereotipo o dinamica di esclusione.

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