Come cambia l’istruzione tecnica e professionale

Il Decreto-legge Aiuti Ter, approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri, contiene importanti provvedimenti riguardanti la Scuola e gli Istituti Tecnici e Professionali. La riforma nasce dalla volontà di mettere in sinergia il sistema dell’istruzione con il mondo del lavoro e con il tessuto delle imprese di ogni territorio di riferimento.

la riforma degli istituti tecnici e professionali

Tra i principali nodi, l’adeguamento dell’offerta formativa alle esigenze di competenza richieste dalle imprese, il supporto ai processi di sviluppo digitale in atto nel Paese e agli obiettivi di innovazione del Piano nazionale Industria 4.0.

I focus

La ricerca parte dalla premessa che attualmente le imprese stiano denunciando una certa difficoltà nel trovare e selezionare giovani con le capacità e le qualifiche giuste per il loro inserimento.

La riforma approvata punta a focalizzare gli impegni su tre direttrici principali: innovazione, potenziamento dell’attività laboratoriale e rete con i territori. In relazione a quest’ultima, in particolare, è prevista una maggior sinergia con le aziende del tessuto imprenditoriale di riferimento, con le università e gli Its Academy, per dare agli studenti prospettive reali di inserimento nel mondo del lavoro in contesti coerenti con il loro percorso di studi.

Per agevolare il completamento dell’iter formativo, inoltre, verranno introdotti strumenti premiali per il riconoscimento presso le Università dei crediti formativi maturati nell’ambito dei tirocini curricolari.

L’elevata qualità del curriculum offerto incoraggerà l’occupabilità, grazie anche all’armonizzazione dei programmi di formazione in base alle esigenze di ciascun territorio. La riforma investe sul capitale umano in un approccio mirato e adeguato alle condizioni geografiche, economiche e sociali di ogni contesto locale.

Riforma degli istituti tecnici e professionali sul sito pnrr.istruzione.it

Ma vediamo nello specifico i passaggi cruciali del testo approvato, con gli obiettivi che la riforma si prefigge di raggiungere:

  • la ridefinizione e l’aggiornamento degli indirizzi per rafforzare le competenze linguistiche e STEM e orientare alle discipline inerenti Industria 4.0, connettendo maggiormente gli istituti al tessuto socioeconomico e valorizzando la metodologia didattica per competenze
  • la realizzazione di accordi regionali o interregionali denominati Patti educativi 4.0 per mettere in rete risorse professionali, logistiche e strumentali tra istituti tecnici e professionali, imprese, enti di formazione accreditati dalle Regioni, ITS Academy, università e centri di ricerca
  • la strutturazione di un piano formativo mirato per i docenti degli istituti tecnici, in linea con le specificità dei contesti territoriali
  • il riconoscimento di crediti formativi universitari ai tirocini svolti dagli studenti durante il quinto anno di studio
  • l’erogazione diretta da parte dei Centri Provinciali di Istruzione per gli Adulti (CPIA) di percorsi di istruzione tecnica non in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o non adeguatamente sufficienti rispetto alle richieste dell’utenza e del territorio
  • il riconoscimento di certificazioni che attestino le competenze delle studentesse e degli studenti dopo il primo biennio e dopo il secondo biennio, in corrispondenza con il secondo e il terzo livello del Quadro europeo delle qualifiche

Come per gli istituti professionali, inoltre, è prevista la definizione di misure di supporto allo sviluppo di processi di internazionalizzazione degli istituti per realizzare lo spazio europeo dell’istruzione.

la riforma degli istituti tecnici e professionali

Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale

Il decreto prevede anche l’istituzione, presso il Ministero dell’Istruzione, di un Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale.
Composto da 15 esperti di settore e non solo (i membri saranno anche individuati tra le organizzazioni datoriali e sindacali, compresa una rappresentanza delle regioni, degli enti locali, del sistema camerale, dell’INVALSI e dell’INDIRE), l’Osservatorio avrà l’obiettivo di:

  • ridurre il divario tra domanda e offerta di competenze
  • rafforzare il legame con le filiere produttive e professionali
  • di supportare il sistema  nazionale della   formazione   nella   progettazione   dell’offerta   formativa territoriale e nell’acquisizione e nel consolidamento delle  conoscenze tecnologiche  previste

Patto educativo tra Scuola e imprese

La riforma degli istituti tecnici è parte fondamentale del PNRR; aiuterà gli studenti e le studentesse a interpretare e conoscere la realtà in cui sono inseriti e in cui si ritroveranno a lavorare attraverso la laboratorialità e l’innovazione, favorendo il riconoscimento delle competenze e l’interdisciplinarietà.

Vogliamo costruire una filiera verticale e allo stesso tempo un patto educativo grazie al quale imprese, università, tessuto produttivo, territori, ITS Academy mettano a disposizione risorse e competenze per consolidare l’identità di questo segmento formativo e concorrere alla migliore istruzione dei nostri giovani, in linea con le prospettive di sviluppo del Paese

Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi

Secondo il timing annunciato dal Ministero dell’Istruzione, la riforma dovrà essere adottata nel 2022 e sono previste, entro il 2024, le attività di monitoraggio ex-post sugli istituti coinvolti.

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