L’ADHD a Scuola

L’ADHD, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, rientra nei Disturbi del Neurosviluppo e può causare una compromissione nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo. Per questo i ragazzi con ADHD hanno diritto a ricevere un Piano Didattico Personalizzato.

L’ADHD a Scuola

L’ADHDAttention-Deficit/Hyperactivity Disorder – è un disturbo il cui esordio avviene perlopiù nell’infanzia, ma solitamente viene identificato nel corso della Scuola primaria, dove la disattenzione risulta maggiormente problematica.

Si manifesta in maniera differente a seconda dell’età dei ragazzi:

  • in età prescolare si evidenzia in particolare l’iperattività
  • nella fascia di età della scuola primaria emerge maggiormente la disattenzione
  • nella fase adolescenziale si presentano con minor frequenza i segnali di iperattività
  • in età adulta l’impulsività, la disattenzione e l’irrequietezza possono permanere su livelli problematici, pur essendo diminuita l’iperattività

Le cause di questa problematica non sono state chiarite del tutto, ma la ricerca clinica ha  evidenziato l’importante ruolo ricoperto dai fattori genetici nello sviluppo dell’ADHD.

Sono state riscontrate differenti caratteristiche neurobiologiche che si traducono in un deficit nel comportamento inibitorio, nella regolazione emotiva, nel mantenimento dei livelli di attenzione e nei processi di pianificazione ed esecuzione delle risposte motorie.

Nell’eziologia dell’ADHD vanno però considerate anche variabili di natura biologica che occorrono in epoca pre o perinatale e che possono implicare danni cerebrali o particolari difficoltà legate al decorso della gravidanza, al parto, oppure che possono presentarsi nella prima infanzia.

Altro ruolo importante è quello rivestito dalle interazioni conflittuali che si instaurano tra genitori e bambino, che influirebbero aumentando notevolmente la probabilità che il disturbo si manifesti in tutta la sua gravità.

La didattica personalizzata per i ragazzi con ADHD

L’ADHD può presentarsi come disturbo a sé o invece essere in associazione con i DSA o con altri disturbi evolutivi. In entrambe le situazioni, viste le caratteristiche con cui si manifesta, può comportare importanti ripercussioni sulla carriera scolastica dei ragazzi.

Per consentire ai ragazzi con ADHD la piena fruizione del proprio diritto allo studio il Ministero dell’Istruzione, con la Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012, ha esteso loro le misure previste dalla Legge 170/2010 per gli alunni con DSA.

Secondo la Direttiva Ministeriale infatti

il percorso migliore per la presa in carico del bambino/ragazzo con ADHD si attua senz’altro quando è presente una sinergia fra famiglia, scuola e clinica. Le informazioni fornite dagli insegnanti hanno una parte importante per il completamento della diagnosi e la collaborazione della scuola è un anello fondamentale nel processo riabilitativo.

Gli studenti con ADHD hanno quindi diritto a una didattica personalizzata e a un PDP, cioè a un Piano Didattico Personalizzato.

Il PDP e le misure compensative e dispensative

Il PDP, il Piano Didattico Personalizzato, è il documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità.

Per gli alunni con una certificazione clinica di ADHD, il consiglio di classe predispone il PDP entro il primo trimestre scolastico e articolato per le discipline coinvolte nel disturbo. Tale documento dovrà contenere:

  • Dati anagrafici
  • Tipologia del disturbo
  • Attività didattiche individualizzate
  • Attività didattiche personalizzate
  • Strumenti compensativi
  • Misure dispensative
  • Forme di verifica e valutazione personalizzata

Gli strumenti compensativi

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.

I più diffusi sono:

  • la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto
  • il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione
  • i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori
  • la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo
  • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti ma ugualmente utili quali tabelle, formulari e mappe concettuali

Questi strumenti supportano lo studente nella prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza però facilitare il compito di apprendimento dal punto di vista cognitivo.

Le misure dispensative

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.

Rientrano tra le misure dispensative sia le interrogazioni programmate che l’uso del vocabolario, ma anche il poter svolgere una prova su un contenuto comunque e significativo per la disciplina, ma in un formato ridotto o con tempi più lunghi per le verifiche.

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