Il RAV per l’Istruzione e Formazione professionale

L’8 novembre 2022 sono stati presentati a Roma i risultati della sperimentazione del Rapporto di Autovalutazione nella Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Il convegno, promosso da INVALSI e in streaming sul canale YouTube dell’Area Valutazione delle scuole dell’INVALSI, è stato organizzato a conclusione della Sperimentazione del RAV per l’IeFP che ha interessato 23 enti di formazione professionale e 173 sedi formative.

L’obiettivo è quello di consentire al Sistema dell’Istruzione e Formazione professionale, di competenza regionale, di sperimentare una modalità di autovalutazione simile a quella già utilizzata dalle istituzioni scolastiche che fanno riferimento al Sistema Nazionale di Valutazione.

Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e formative alla crescita culturale, economica e sociale del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Ministero dell’Istruzione e del Merito – Sistema Nazionale di Valutazione

Il Rapporto di Autovalutazione

A partire dall’anno scolastico 2014/2015, tutte le scuole sono coinvolte nel processo di autovalutazione e nella elaborazione del RAV – Rapporto di Autovalutazione, con il fine di ragionare consapevolmente sui propri esiti e processi attraverso l’utilizzo di dati e strumenti validi.

I processi di autovalutazione consentono infatti di analizzare e approfondire gli aspetti del processo formativo che incidono maggiormente sugli esiti degli allievi e di individuare le priorità di intervento per il miglioramento degli apprendimenti e della qualità dell’offerta formativa, basandosi su strumenti e dati affidabili che permettano la comparazione e la confrontabilità.

Un processo in cui oggi è coinvolta anche l’Istruzione e Formazione Professionale, grazie alla sperimentazione del RAV per la IeFP avviata dall’INVALSI a marzo 2021. L’istituto ha accompagnato e sostenuto le 173 sedi formative che hanno aderito alla sperimentazione su base volontaria, affinché potessero avviare e monitorare il processo di autovalutazione e sviluppare le attività necessarie per la messa a regime del RAV.

Le rilevazioni annuali mettono a disposizione dell’intera comunità e del Paese dati attendibili attraverso i quali ciascuna istituzione scolastica e formativa (…) ha l’opportunità di condurre approfondimenti, analisi, verifiche in un’ottica di miglioramento. (…) Il RAV costituisce l’alveo naturale per guardare al processo scolastico e formativo nel suo insieme in una prospettiva di miglioramento.

Roberto Ricci, Rapporto sulla Sperimentazione del RAV per l’Istruzione e Formazione Professionale

Le fasi della sperimentazione

Le fasi della sperimentazione del RAV IeFP sono state 4:

1. Costituzione e accreditamento del NIV – Nucleo Interno di Valutazione
2. Compilazione del Questionario Sede Formativa e del Questionario Formatori
3. Compilazione del RAV IeFP
4. Compilazione del Questionario di fine sperimentazione

Da marzo 2021 a ottobre 2022, inoltre, sono stati svolti 27 seminari di accompagnamento che hanno visto il coinvolgimento di circa 2.000 partecipanti totali. 

I seminari hanno rappresentato un importante momento di confronto e riflessione tra il gruppo di ricerca, i referenti degli enti e delle sedi formative e i componenti dei NIV. La videoregistrazione ha permesso di raggiungere tutti i destinatari in modo sincrono e asincrono.

Michela Freddano, Responsabile Area 3 Istituto INVALSI

Gli esiti e i risultati a distanza

Durante il convegno, sono stati messi in evidenza alcuni risultati formativi particolarmente interessanti.

  • La percentuale degli studenti in uscita nei primi due anni di corso è mediamente pari all’85%. Al terzo anno gli allievi qualificati diventano in media il 90,7% e i diplomati al quarto anno salgono al 91,4%, una dimostrazione della tenuta progressiva degli allievi all’interno delle sedi formative
  • Contemporaneamente diminuiscono i respinti, con un numero che va progressivamente scendendo dal primo anno (10,2%) al quarto anno (4,7%)

Le sedi formative hanno inoltre potuto confrontare i propri risultati nelle Prove INVALSi di Italiano e Matematica rispetto a quelli di sedi formative con indice socio-economico culturale (ESCS) simile e anche con i riferimenti restituiti a livello nazionale e per macroarea.

Oltre che soffermarsi sull’importanza degli aspetti restituiti da questi indicatori e descrittori, Michela Freddano ha parlato di un’altra evidenza nei risultati degli allievi di grado 10 dei CFP partecipanti alle Prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica (a.s. 2018/2019):

I punteggi medi di Italiano e Matematica ottenuti dagli allievi dei CFP partecipanti sono sempre al di sotto di 200 (media convenzionale), ma possiamo notare dei dati confortanti che dimostrano come gli studenti delle sedi formative che hanno partecipato alle Prove INVALSI 2018-2019 vanno tendenzialmente meglio rispetto agli studenti degli Istituti Professionali del campione nazionale. Una tendenza che si riscontra anche nell’indagine OCSE PISA

Michela Freddano, Responsabile Area 3 Istituto INVALSI.

Analizzando invece gli esiti a distanza, il rapporto afferma che uno studente qualificato su due prosegue con un percorso di formazione, scegliendo soprattutto di continuare con il quarto anno, mentre solo il 20% degli studenti, dopo il quarto anno, si iscrive a un altro percorso di studi. 

Venendo all’analisi delle pratiche educative e didattiche, si può constatare che i corsi e gli indirizzi dell’offerta formativa delle diverse sedi sono molto eterogenei. Ponendo l’accento sugli aspetti di inclusione degli interventi formativi, Michela Freddano ha evidenziato la presenza di formatori con una competenza specifica sui temi dell’inclusione nel 95% delle sedi, la stesura di piani didattici per gli allievi con BES in oltre il 92% delle sedi, l’utilizzo di figure esterne per l’assistenza degli allievi con disabilità nel 61% dei casi e la realizzazione di progetti specifici per l’inclusione degli allievi con disabilità in più della metà delle sedi.

Per quanto riguarda i temi relativi alle attività che facilitano l’integrazione con il territorio, l’89% delle sedi ha formalizzato accordi con aziende private (seguite da aziende pubbliche, associazioni delle imprese e associazioni di categorie professionali). 

Limiti e opportunità

A conclusione del convegno, Michela Freddano ha quindi richiamato l’attenzione sulla presenza di alcuni limiti, enucleando le prossime sfide da affrontare.

Tutto il processo di autovalutazione ha permesso di maturare consapevolezza con l’esercizio della confrontabilità. Alcuni limiti sono la mancanza di un’anagrafe a livello nazionale, oltre alla non generalizzabilità dei dati e alla forte eterogeneità dei percorsi IeFP a livello regionale, senza contare la mancanza dei risultati delle Prove INVALSI per alcune sedi formative.

Michela Freddano, Responsabile Area 3 Istituto INVALSI

Tra le nuove piste di studio e di ricerca che si sono aperte, la responsabile di Area 3 evidenzia la necessità di svolgere ulteriori analisi sui dati raccolti (con il Questionario Sede Formativa e il Questionario Formatori per conoscere meglio questo specifico segmento), l’approfondimento attraverso un questionario di fine sperimentazione, l’analisi delle priorità e degli obiettivi di processo formulati dalle sedi formative partecipanti alla sperimentazione, lo studio degli effetti dell’autovalutazione sui processi di miglioramento e la messa in armonia del RAV con gli strumenti per l’autovalutazione delle istituzioni scolastiche.
Freddano ci ricorda che:

La sfida è predisporre strumenti per l’autovalutazione delle sedi formative che rappresentino l’eterogeneità dei percorsi di IeFP nella loro unitarietà. Questo Rapporto costituisce un passo in avanti verso quel rafforzamento teorico, metodologico e tecnologico fondamentale per la futura messa a sistema del RAV IeFP.

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