L’istruzione terziaria nel Rapporto Education at a Glance 2025

L’edizione 2025 del Rapporto Education at a Glance dell’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – si concentra in particolare sul tema dell’istruzione terziaria, mettendone in evidenza la crescita ma anche i limiti che persistono sul piano dell’equità.

In tutti i Paesi dell’OCSE il livello di istruzione si è elevato ed è aumentato il numero dei giovani adulti (24-35 anni) che completano un percorso di istruzione terziaria, cioè di coloro che conseguono un titolo di studio attraverso un percorso post-secondario, a cui si accede dopo il diploma di scuola superiore.

Sono percorsi formativi caratterizzati da una forte specializzazione e orientamento al mondo del lavoro, essenziali per sviluppare competenze cruciali per lo sviluppo individuale e collettivo.

Vediamo quale panoramica delinea a livello internazionale e nazionale il Rapporto Education at a Glance 2025.

Disuguaglianze che restano

Attualmente nei Paesi OCSE il 48% dei giovani adulti consegue un titolo di istruzione terziaria. È un segnale di miglioramento certamente apprezzabile. Tuttavia, il problema delle disuguaglianze di opportunità per questo livello di istruzione permane e resta evidente la relazione tra origine sociale e successo formativo.

In tutti i Paesi, infatti, i ragazzi provenienti da contesti svantaggiati hanno molte meno probabilità di raggiungere livelli di istruzione superiori rispetto a quelli che provengono da contesti più avvantaggiati.

In media solo il 26% dei giovani adulti i cui genitori non hanno completato l’istruzione secondaria superiore possiede una qualifica terziaria; questa viene raggiunta invece dal 70% dei giovani con almeno un genitore che ha un’istruzione terziaria.  

Sebbene un diploma di scuola secondaria superiore migliori la possibilità di trovare una occupazione, il possesso di un diploma di laura è un fattore che favorisce l’inserimento in molti lavori altamente qualificati e meglio retribuiti.

I tempi per il conseguimento di un titolo accademico possono tuttavia slittare rispetto a quelli previsti dal corso scelto. A livello OCSE solo il 43% dei nuovi iscritti a un corso di laurea triennale consegue il titolo entro la durata prevista; il 59% arriva a questo traguardo con un ano aggiuntivo e il 70% dopo tre anni aggiuntivi.

A completare il percorso entro il tempo previsto dal corso di laurea seguito sono soprattutto le donne (73%), mentre è più bassa la percentuale di uomini che ottengono lo stesso risultato (63%).

La situazione in Italia

La percentuale di giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni senza un livello di istruzione secondaria di secondo grado continua a diminuire in tutta la zona OCSE, raggiungendo una media del 13%. Anche in Italia la percentuale di giovani adulti anni senza un livello di istruzione secondaria di secondo grado continua a diminuire ed è passata dal 24% registrato nel 2019 al 19% del 2024.

Analogamente a quanto si registra nel panorama OCSE anche nel nostro Paese le disuguaglianze educative sembrano persistere da una generazione all’altra, con un divario medio maggiore di quello rilevato negli altri Paesi.

I giovani adulti con maggiori probabilità di conseguire una laurea sembrano essere infatti coloro i cui genitori sono laureati. Il 63% di coloro che hanno almeno un genitore in possesso di un titolo di studio terziario raggiunge a sua volta questo titolo.

È una percentuale che scende in modo evidente e raggiunge solo il 15% quando i genitori non hanno conseguito un diploma secondario di secondo grado. Questo divario di 48 punti percentuali nel raggiungimento di un titolo di studio dell’istruzione terziaria è superiore al divario medio dell’OCSE, dove è pari a 44 punti percentuali.

In Italia, il 37% degli iscritti a un percorso accademico completa il ciclo di studi entro la durata prevista del corso. Questa percentuale sale al 51% un anno dopo la data prevista per il completamento e al 56% tre anni dopo.

Anche in merito alle tempistiche per il conseguimento di un titolo universitario quindi i nostri giovani mostrano risultati inferiori a quelli rilevati a livello internazionale. Nel confronto, il tasso medio di completamento nella zona OCSE è del 43% entro i termini previsti e sale al 59% dopo un anno aggiuntivo e al 70% dopo tre anni (Grafico 3).

Se si osservano i dati in relazione alla variabile genere il divario è di 10 punti percentuali (61% per le donne rispetto al 51% per gli uomini), inferiore di 12 punti percentuali rispetto alla media dell’OCSE.

Poiché il successo formativo è un fattore che influenza in modo forte l’ingresso nel mercato del lavoro, la discrepanza che i dati descrivono segnala la necessità di sostenere un accesso equo all’istruzione terziaria, favorendo così una migliore mobilità sociale, un impegno investe tutti i Paesi OCSE.  

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