INVALSIopen. Cosa abbiamo costruito fino a qui

Proprio 4 anni fa, a ridosso del Rapporto nazionale, abbiamo lanciato INVALSIopen, con l’intenzione di aprire la comunicazione con quanti sono interessati ai nostri dati con chiavi nuove, o almeno nuove per noi. Ma come è nata l’esigenza di creare questo strumento e quali sono i risultati che abbiamo raggiunto fino a oggi? Ce lo raccontano in un breve dialogo il Presidente Roberto Ricci e Savina Cellamare, responsabile di INVALSIopen.

Eccoci al quarto compleanno di INVALSIopen, a confrontarci ancora con la domanda dalla quale siamo partiti quando abbiamo pensato questo progetto: come possiamo migliorare il nostro modo di parlare con le scuole e con quanti possono essere interessati ai nostri dati, per ragioni anche molto differenti tra loro? La domanda oggi ha un senso diverso da quello che aveva quando abbiamo cominciato a ragionare su quali obiettivi darci e come raggiungerli. Ed è diverso in forza delle risposte che abbiamo dato e dei riscontri che abbiamo avuto, alcuni forse una sorpresa anche per noi.

Indubbiamente. Che la domanda ci accompagni è naturale direi, perché comunicare, creare una relazione, è un processo che non finisce mai. Quindi gli interrogativi non sono il segno di qualcosa che non è andato, piuttosto il segnale chiaro di un dinamismo in atto. Siamo partiti con l’idea di fare dei risultati delle Rilevazioni nazionali uno strumento a disposizione delle scuole per lavorare in vista di un miglioramento degli esiti conseguiti. Questo non vuol dire affatto classificare chi va bene e chi no – la tradizionale lavagna di ardesia di antica memoria divisa in due colonne, i buoni e i cattivi – ma ragionare sulla base di informazioni oggettive su come far evolvere quei risultati in quel contesto al quale appartengono.

Del resto lo abbiamo dichiarato nella nostra homepage: comunicare a tutti in modo semplice e sintetico, ma rigoroso e scientifico. Un modo di pensare che ci permette di coniugare due istanze: informare ma anche formare, contribuire a far crescere una cultura della valutazione scolastica che si apre a non specialisti in questo campo, come i genitori e gli studenti, ma che offre materiale utile a contribuire a questo scopo divulgativo anche agli organi di stampa, che hanno nell’informazione al grande pubblico la loro mission.

Ecco, soffermiamoci un momento su questo aspetto che hai richiamato, cioè quello del contributo alla diffusione di una cultura della valutazione in un senso più profondo e di valore sociale alto, che va oltre il solo dato statistico, pure imprescindibile per leggere la realtà e fare ragionamenti fondati. Guardando a cosa è emerso nel tempo dal monitoraggio sulle attività di INVALSIopen, che avete portato avanti come gruppo di lavoro, abbiamo potuto notare con soddisfazione che tra le parole più ricercate sul sito non ci sono solo dati INVALSI relativi alle diverse discipline – cosa attesa del resto – ma anche termini come equità, inclusione, competenze, che rimandano a un’idea di scuola non legata al risultato ma attenta ai processi che portano a quel risultato.

Inoltre – permettimi di ricordare – sono parole che rimandano a istanze condivise a livello internazionale, come dicono le ricerche IEA e OCSE alle quali il nostro Paese partecipa da molto tempo offrendo un contributo costruttivo. E questa partecipazione ci offre l’occasione per portare il nostro sguardo e il nostro contributo di divulgatori oltre la nostra scuola, di aprirci alla considerazione di quanto siano importanti i dati delle rilevazioni, nazionali e internazionali, per promuovere l’incremento dei repertori di hard skills ma anche di soft skill, in un’ottica di promozione sociale che investe la qualità di vita del singolo e della collettività.

Ci siamo indubbiamente messi in gioco con INVALSIopen. Lo abbiamo fatto a partire da una delle prime pubblicazioni, Le Prove INVALSI secondo l’INVALSI, con i video con cui ci siamo raccontati spiegando le nostre scelte, con quelli che, attraverso la voce di docenti, ci hanno permesso di offrire alla scuola esperienze di lavoro basato sui dati, mettendo in dialogo ricerca e lavoro in aula. Le esperienze degli insegnanti ci hanno accompagnato anche nei recenti momenti duri dovuti alla pandemia, aiutandoci a capire come la scuola abbia reagito al comprensibile disorientamento iniziale.

Siamo alla vigilia dell’appuntamento con la presentazione degli esiti per l’anno scolastico appena concluso, evento al quale ci approssimiamo come INVALSIopen con il bagaglio di quattro anni di anzianità. Quale può essere la sintesi dell’opera compiuta fin qui e quale lo slancio per il futuro?

La sintesi è nella parola d’ordine che ci siamo dati all’inizio, comunicare con chiarezza e con garbo il nostro lavoro per metterlo realmente al servizio della comunità, scolastica ed extrascolastica. È una sintesi che è anche l’indicazione per il futuro, visti i risultati. Lo slancio è nella nostra voglia di fare e mi fa dire con convinzione quello che mi avete sentito ripetere diverse volte: avanti tutta!

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