Una rete globale di città dell’apprendimento permanente

L’UNESCO ha dato vita a una rete di città che promuovono l’apprendimento permanente, l’UNESCO Global Network of Learning Cities. Attualmente ne fanno parte 294 città di 76 Paesi differenti, tra cui 6 città italiane.

Una rete globale di città dell'apprendimento permanente

Per favorire una maggiore coesione sociale, lo sviluppo economico e la sostenibilità nelle aree urbane, nel 2013 l’UNESCO Institute for Lifelong Learning ha istituito l’UNESCO Global Network of Learning Cities.

Il Network ha il compito di supportare il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti dall’Agenda 2030, in particolare l’Obiettivo 4 – che punta a garantire a tutti un’educazione di qualità, equa e inclusiva – e l’Obiettivo 11 – che vuole rendere le città e le comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili.

Dobbiamo creare un clima culturale che consenta l’apprendimento permanente per tutti nel mondo.

Ban Ki Moon, già Segretario Generale delle Nazioni Unite
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Promuovere il lifelong learning

Dopo lo svolgimento della prima International Conference on Learning Cities, che ne ha definito le linee guida con la Dichiarazione di Pechino sulla costruzione delle Città dell’Apprendimento, nel 2015 il Network ha iniziato ad accogliere i primi membri e oggi più di 250 milioni di persone vivono in una delle 294 città aderenti.

Le città italiane che fanno attualmente parte della rete sono sei: Torino, Palermo, Reggio Calabria, Trieste, Lucca e Fermo.

Le città per l’apprendimento permanente:

  • mobilitano efficacemente le proprie risorse in ogni settore per promuovere l’apprendimento inclusivo, dall’istruzione di base a quella superiore
  • rafforzano l’apprendimento nelle famiglie e nelle comunità
  • facilitano l’apprendimento per e sul posto di lavoro
  • estendono l’uso delle moderne tecnologie di apprendimento
  • migliorano la qualità e l’eccellenza nell’apprendimento
  • promuovono la cultura dell’apprendimento permanente

Quest’ultimo punto in particolare viene sviluppato attraverso la promozione delle otto Competenze chiave per l’apprendimento permanente  stabilite dalla Raccomandazione del Consiglio europeo del 22 maggio 2018.

Aderire alle Città dell’Apprendimento

Ogni due anni vengono ammesse nuove città nella Rete e vengono verificati i progressi ottenuti da chi già ne fa parte.

La domanda per aderire al Network può essere presentata dai comitati cittadini soltanto dopo l’approvazione formale del sindaco delle città ubicate in Paesi membri dell’UNESCO.

Per essere ammessi la comunità tutta deve adottare un’ottica di apprendimento permanente, al fine di diventare una learning city che condivide i valori e gli obiettivi del dialogo e della cooperazione internazionale che sono propri delle Nazioni Unite.

Le prossime richieste di adesione potranno essere presentate nell’autunno del 2023.

Con più della metà dell’umanità che vive nelle aree urbane, le città hanno il potere di guidare le politiche di apprendimento permanente implementando e sostenendo iniziative locali e apportando cambiamenti dal basso.

Audrey Azoulay, Direttore Generale UNESCO
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Condividere le buone pratiche

Una rete di città che si prefiggono l’obiettivo di promuovere il Lifelong Learning offre il vantaggio di generare una conoscenza collettiva mediante la condivisione di buone pratiche.

Mettendo insieme le esperienze provenienti dalle diverse realtà territoriali è possibile conoscere meglio le problematiche comuni e affrontarle insieme grazie alle risorse fornite dalla rete.

Il confronto tra le Città dell’Apprendimento avviene nelle periodiche Conferenze internazionali, come ad esempio quella tenuta a Yeonsu, in Corea del Sud, in cui è stato presentato il Report From emergency to resilience: building healthy and resilient cities through learning.

Anche in occasione della recente pandemia sono stati condivisi dei report per fare il punto sulla situazione di emergenza globale – Snapshots of learning cities’ responses to COVID-19 – o per definire delle strategie di azione comuni, come col documento How cities are utilizing the power of non-formal and informal learning to respond to the COVID-19 crisis.

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