Didattica a distanza: le conseguenze sulla motivazione

La motivazione è uno dei fattori che contribuiscono maggiormente al successo degli studenti durante il percorso scolastico e il suo potenziamento occupa un posto di primo piano nelle strategie di prevenzione e contrasto dell’abbandono scolastico.

Motivazione didattica a distanza

Secondo l’OCSE,

durante la pandemia, senza la presenza fisica di insegnanti e altri studenti, è stato difficile mantenere alta l’attenzione degli studenti e incoraggiare la motivazione, soprattutto per i più giovani.

Se la Scuola non è in grado di stimolare nei ragazzi l’interesse di cui hanno bisogno, si rischia di lasciare il campo alla frustrazione, allo stress legato al dover corrispondere ad aspettative percepite come troppo alte rispetto alle proprie capacità, al disinteresse per ciò che appare come difficilmente raggiungibile o poco attraente e, in ultima istanza, all’abbandono. 

La motivazione durante la DaD

Durante la pandemia da Covid-19, l’interruzione dell’insegnamento in presenza nelle scuole ha costretto 1,6 miliardi di studenti a frequentare in didattica a distanza.

Secondo uno studio portato avanti dal Centro di ricerca DRC – Disability Research Centre dell’UNINT – Università degli Studi Internazionali di Roma, la motivazione allo studio in questo periodo è diminuita nel 42,7% dei casi, è rimasta costante nel 37,4% ed è aumentata nel 20%.

Mentre alcuni studenti sono stati in grado di tenere il passo con la transizione all’apprendimento a distanza, molti altri, in particolare gli studenti giovani e più fragili dal punto di vista socio-economico-culturale, hanno subito gravi perdite di apprendimento, che oggi devono essere affrontate e superate.

Conseguenze motivazione DAD

Tra le ragioni di questa flessione nella motivazione degli studenti durante la DaD, una delle principali è stata l’assenza di infrastrutture digitali adeguate, ma anche spesso un sostegno incostante da parte dei genitori, o la mancanza di esperienza da parte di alcuni insegnanti nel fornire le lezioni con gli strumenti e i linguaggi della didattica a distanza.

Inoltre, se per i dirigenti scolastici e gli insegnanti il digital divide ha rappresentato la ragione principale che ha portato gli studenti a non partecipare in maniera efficace al programma della didattica a distanza, “per i genitori i due fattori che hanno compromesso maggiormente la partecipazione attiva dei figli sono rappresentati dalla scarsa motivazione e dal disagio emotivo, scaturiti per lo più da una difficoltà nella comunicazione a distanza e nel seguire le lezioni senza il sostegno di un adulto”.

Un problema collettivo

Si nota come le dinamiche alla base della motivazione allo studio non siano più viste come legate esclusivamente all’individualità e all’universo di potenzialità dello studente, ma coinvolgano tutti gli attori, il contesto, gli adulti di riferimento.

Anche il senso di appartenenza alla scuola e alla classe, le relazioni che si intessono tra i ragazzi e con gli insegnanti, il coinvolgimento alla vita scolastica, le dimensioni emotive e comunicative influiscono e rendono gli studenti più o meno motivati.

Consapevolezze sempre più forti, che disegnano il tracciato da seguire per costruire un progetto di Scuola orientata al futuro, capace di rinsaldare il legame educativo tra insegnanti, studenti e genitori, allargare un orizzonte che, durante le settimane di isolamento, era diventato improvvisamente più ristretto, più povero, più claustrofobico, innescare un processo virtuoso di cambiamento all’interno del sistema scolastico che contribuisca alla prevenzione e al contrasto della dispersione.

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